PARENTESI MUSICALI: Rosso Milva

Bentrovati. Ho appena letto, oggi 24 aprile 2021, la notizia della scomparsa di Milva, una delle storiche signore della canzone.

In Italia, rispetto alle colleghe Mina, Vanoni e Pravo, pur essendo popolarissima è stata meno celebrata. Mentre all’estero soprattutto in Germania le è stato ampiamente riconosciuto il suo talento diventando una diva assoluta sia per il pubblico che per la critica.

Anche per quel che mi riguarda, ammetto che conosco molto di più la discografia delle colleghe citate rispetto alla sua, ma apprezzo molto alcuni suoi lavori.

LA SUA CARRIERA

Vi propongo in questo articolo la mia personale top 10 dei suoi album attraverso i quali ripercorrerò anche qualche momento della sua lunghissima carriera iniziata nel 1961 e conclusasi nel 2010 quando decise di ritirarsi dalle scene per motivi di salute.

In questi 50 anni di carriera ha interpretato di tutto, da Brecht a Jannacci passando per Astor Piazzolla, la Canzone francese e Battiato.

LA MIA TOP 10

#10 – La Filanda e Altre Storie (1972)

Iniziamo dalla posizione n.10 occupata dall’album “La Filanda e Altre Storie” del 1972. Lp che raccoglieva alcuni singoli dell’artista editi tra il 1970 e il 1972 più il brano “Mediterraneo” che presentò al festival. Tra i titoli sicuramente va menzionata “La Filanda”, versione italiana di “É Ou Não É” di Amalia Rodriguez e che costituisce il più grande successo di Milva in termini di vendite nel mercato italiano. Vi propongo invece la meno conosciuta “Iptissam” che personalmente trovo una delle cose più belle.

#09 – La Rossa (1980)

Nel 1980 esce “La Rossa”, canzone manifesto dell’artista, composta da Enzo Jannacci autore di tutti i brani dell’omonimo album e che duetta con Milva sulle note del brano “ll Dritto”.

#08 – Milva Canta Merini (2004)

La voce e la capacità interpretativa di Milva ben si sposano con le liriche composte da Alda Merini e musicate da Giovanni Nuti raccolte in questo album.

#07 – Dedicato a Milva da Ennio Morricone (1972)

Nel vastissimo repertorio della “rossa” ci sono anche le composizioni di Ennio Morricone raccolte in questo lp del 1972.

Tra i brani da segnalare “Chi Mai” tratto dalla colonna sonora del film “Maddalena” diretto da Jerzy Kawalerowicz e “Metti Una Sera A Cena”, dall’omonimo film.

#06 – La Chanson Francaise (2001)

Personalmente sono un amante della canzone francese, da Brel ad Aznavour passando per Leo Ferrè e Serge Gainsbourg, così come le grandi interpreti come Juliette Greco.

Ed è proprio alle atmosfere della Greco che mi riporta questo bell’album del 2001 in cui Milva si cimenta in classici come “Les feuilles mortes” di Prevert, “Ne Me Quitte Pas” e la mia preferita: “La Boheme” di Aznavour.

#05 – Mia Bella Napoli (1997)

Al quinto posto inserisco l’omaggio che Milva nel 1997 ha fatto alla canzone partenopea riproponendo alcuni classici come “Lacreme Napulitane”, “Guapparia” e una delle mie canzoni napoletane preferite in assoluto: “Canzona Appassiunata”.

#04 – Live At Bouffet Du Nord (1984)

La musica di Astor Piazzolla ha trovato in Milva una delle migliori interpreti. Ne è la dimostrazione questo bellissimo album registrato insieme dal vivo da cui vi propongo quello che per me è il capolavoro del disco: Oblivion (J’oublie). Un secondo album dedicato alla musica di Piazzolla è uscito nel 1998.

#03 – Milva Canta Brecht (1971)

E parlando di Milva non si può prescindere da Brecht di cui diretta da Strehler è stata una superba interprete a teatro e discograficamente con questo disco del ’71 e con un recital live dedicato al drammaturgo inciso nel ’75.

#02 – Le Canzoni Di Edith Piaf (1970)

Questo album faceva parte della collezione dei miei genitori e trovo sia uno dei lavori più belli di Milva. All’interno i grandi brani della Piaf come “Albergo a Ore” (les amants d’un jour), Nulla rimpiangerò (Non, Je Ne Regrette Rien) ovviamente “La Vie En Rose” e “Milord” che di Milva è diventato un cavallo di battaglia.

#01 – Milva e Battiato

Al primo posto, ex aequo, i tre album che hanno visto Milva interpretare la musica di Franco Battiato.

Il loro primo incontro risale al 1982. L’album in questione è “Milva E Dintorni” composto interamente da brani di Battiato/Pio e trainato da “Alexander Platz” grande successo di quell’anno.

Non tutti sanno che in realtà il pezzo non è inedito, ma è una rielaborazione di “Valery” brano scritto da Battiato Pio e Afredo Cohen, quest’ultimo interprete della suddetta prima versione del brano.

ALTRI BRANI

Altro pezzo molto interessante è “La Passione Secondo Milva” in cui si percepisce Giuni Russo come seconda voce nell’acuto e ancora Poggibonsi.

ll secondo inontro tra Milva e Battiato arriva nel 1989 in occasione della realizzazione dell’album “Svegliando L’Amante Che Dorme” in cui Milva interpreta alcuni inediti tra cui “Una Storia Inventata”, singolo di lancio del disco, più No Time No Space già incisa dall’autore nel 1985 e “Atmosfera” già incisa da Giuni Russo nel 1981.

E nel 2010 Milva decide di dare l’addio alle scene con il suo ultimo lavoro intitolato “Non Conosco Nessun Patrizio” al cui interno oltre all’omonimo singolo scritto da Battiato sono presenti 9 reinterpretazioni di altrettanti brani facenti parte della discografia del cantautore, con storici titoli come “Segnali di Vita” e “Le Aquile” ma anche con pezzi della produzione più recente come “I Giorni della Monotonia” tratto dall’album “Il Vuoto” del 2007 e scritto in collaborazione con Sgalambro.

Alla prossima…

Gianpaolo Avena